Sedicimila ettari di terreni in vendita con un obiettivo: puntare sull’agricoltura 5.0. È questa la proposta della Banca nazionale delle Terre Agricole, descritta oggi 9 giugno 2021 da Ismea e il Ministero delle Politiche agricole. Si tratta del quarto lotto di terreni in vendita all’interno del progetto, e il 74% dei terreni si trova in Sud Italia.
Terra dedicata a chiunque abbia il desiderio di coltivare. Sono 624 le aziende che potrebbero nascere da questa vendita di terreni, per almeno 255 milioni di euro di ricavo. E tanta attenzione al futuro: “Abbiamo bisogno delle nuove generazioni per continuare su paradigmi diversi”, ha dichiarato il Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali Stefano Patuanelli. I giovani sotto i 41 anni potranno inoltre pagare il prezzo del terreno ratealmente, con un piano di ammortamento fino a 30 anni.
I soggetti interessati all’acquisto dei lotti devono assolutamente non:
Nel caso di persone giuridiche, invece, a possedere questi requisiti devono essere:
Nei nuovi terreni sarà necessario sviluppare un’agricoltura innovativa che possa rispondere alle necessità contemporanee. In un mondo in cui la popolazione mondiale è in continua crescita, “le abitudini alimentari nei Paesi in via di sviluppo si stanno spostando con sempre maggior decisione da una dieta a base di carboidrati (pasta, pane e riso) a un’alimentazione proteica, più complessa e dispendiosa dal punto di vista della combinazione dei fattori produttivi – ha spiegato il Presidente di ISMEA Enrico Corali – Per tutto questo, il settore agricolo e, in primis, la disponibilità di superfici coltivabili, è destinato a diventare sempre più centrale nell’economia mondiale”.
La Banca comprende terreni agricoli già coltivati e in grado di produrre reddito fin da subito, e che perciò possono essere trasformati mediante l’utilizzo di nuove tecnologie già dopo l’acquisto.
Le manifestazioni di interesse per l’acquisto dei terreni in vendita possono essere mandate fino al 7 settembre. I lotti sono venduti a corpo e non a misura, mantenendo lo stato di fatto e diritto in cui si trovano, dunque con accessioni e pertinenze, diritti e servitù attive e passive, oneri, canoni e vincoli anche non noti. Sarà l’aggiudicatario a doversi occupare di procedere con le regolarizzazioni necessarie prima di sottoscrivere l’atto di vendita.
I terreni si trovano principalmente al Sud (74% – in particolare in Sicilia, Basilicata e Puglia), nel Centro Italia (17%) e nel Nord (9%). Le richieste vanno trasmesse attraverso il sito ufficiale dell’iniziativa: http://www.ismea.it/banca-delle-terre.