Promuovere la partecipazione delle donne al mondo dell’impresa con l’avvio di nuove attività imprenditoriali: questo l’obiettivo del Fondo Impresa Donna istitituito dalla Legge Bilancio 2021. Per accedere ai contributi occorre rispettare determinati requisiti: possono partecipare lavoratrici autonome, imprese individuali (la partita iva deve essere di una donna), società di capitali con capitale e consiglio di amministrazione detenuto e composto rispettivamente per almeno 2/3 da donne, cooperative e le società di persone di cui almeno il 60% dei soci sia di sesso femminile.
Il Ministro dello sviluppo economico Giancarlo Giorgetti ha firmato insieme al Ministro dell’economia e delle Finanze Daniele Franco e al Ministro per le pari opportunità e la famiglia Elena Bonetti il Decreto interministeriale, che rende finalmente operativo il Fondo Impresa Donna.
L’obiettivo del Fondo, istituito dall’art.1 comma 97 della l. n.178 del 30 dicembre 2021 (Legge di Bilancio 2021), è quello di promuovere l’imprenditoria femminile con l’avvio di nuove attività imprenditoriali, la realizzazione di progetti innovativi, la promozione e lo sviluppo di business “al femminile” già avviati.
Come è noto in Italia il livello di occupazione femminile è molto basso. Se sei donna le possibilità di fare carriera si riducono drasticamente e nonostante titoli di studio e competenze maggiori rispetto ai colleghi uomini restano alte le differenze salariali. In più molte donne ancora oggi sono costrette ad abbandonare il lavoro per dedicarsi alla famiglia o scegliere contratti di lavoro part-time.
Il Fondo Impresa Donna cercherà appunto di invertire questa tendenza.
Per il Fondo Impresa Donna sono stati stanziati 40 milioni. In particolare, 32,5 milioni saranno destinati alla nascita e al rafforzamento delle imprese femminili, 6,2 milioni alla diffusione della cultura imprenditoriale e alla formazione (percorsi formativi nelle scuole, nelle università e attività di orientamento) e 1,3 milioni a Invitalia per la gestione dell’intera misura.
A queste risorse si aggiungeranno i 400 milioni provenienti dalla missione “Inclusione e Coesione” del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), in quanto impegno inserito tra le linee di intervento del Ministero dello sviluppo economico nel documento stesso.
Il progetto mira a mettere in campo la “Strategia nazionale per la parità di genere 2021-2026” e realizzare cinque priorità (lavoro, reddito, competenze, tempo, potere), in modo tale da risalire di cinque punti nel Gender Equality Index europeo (attualmente il nostro Paese si trova al 63° posto tra 156 paesi).
Si tratta di un progetto ambizioso che mira a colmare il vistoso gap sulla parità di genere nel nostro Paese e favorire la ripresa economica.
Al Fondo Impresa Donna potranno accedere:
Il programma di investimento dovrà essere realizzato entro due anni e dovranno essere rispettati determinati requisiti:
Saranno ammesse attività nei settori dell’industria, dell’artigianato, della trasformazione dei prodotti agricoli, dei servizi, del commercio e del turismo ed è previsto un tetto massimo di spese ammissibili ai contributi (250.000 euro nel caso in cui si tratti di nuove attività e 400.000 euro per attività già in essere).
Il Fondo Impresa Donna potrà finanziare:
Le agevolazioni previste dal Fondo potranno essere investite in impianti, macchinari e attrezzature nuovi di fabbrica, immobilizzazioni immateriali, servizi cloud per la gestione aziendale, personale dipendente, assunto a tempo indeterminato o determinato, dopo la data di presentazione della domanda e impiegato nell’iniziativa agevolata.
La presentazione delle domande avverrà online tramite il sito di Invitalia e le richieste saranno esaminate in base all’ordine di arrivo e fino a esaurimento delle risorse.
In fase di valutazione delle istanze saranno presi in considerazione vari criteri, analizzando il mercato di riferimento, la sostenibilità economico-finanziaria delle iniziative e privilegiando i progetti imprenditoriali ad alto valore tecnologico. Al termine della valutazione Invitalia concederà i finanziamenti e monitorerà la realizzazione dei progetti.
Per conoscere la data esatta di apertura dello sportello sarà necessario attendere un successivo decreto del MISE.