Il governo italiano ha introdotto, nell’ambito della Legge di Bilancio 2024, una serie di misure volte a incentivare l’occupazione e supportare le imprese. Tra queste, spicca il Bonus più assumi meno paghi, un’agevolazione fiscale che permette alle aziende di ridurre significativamente i costi del lavoro tramite deduzioni fiscali, con l’obiettivo di stimolare nuove assunzioni a tempo indeterminato.
Il Bonus più assumi meno paghi è una misura introdotta dal governo Meloni per incentivare le assunzioni, soprattutto a tempo indeterminato, riducendo il tasso di disoccupazione e sostenendo l’economia. Questa agevolazione si traduce in una deduzione fiscale calcolata sui costi del lavoro sostenuti dall’impresa per ogni nuovo dipendente assunto nel 2024.
Il bonus non è rivolto ai lavoratori, ma ai datori di lavoro che operano in diverse forme giuridiche, inclusi:
Sono escluse invece le aziende in stato di liquidazione a causa di crisi.
Per poter beneficiare del bonus, è fondamentale che l’impresa incrementi il numero dei dipendenti a tempo indeterminato rispetto all’anno precedente. Le nuove assunzioni devono avvenire nel 2024 e devono comportare un aumento complessivo del costo del lavoro. Non rientrano nel bonus le assunzioni con contratti a tempo determinato, di collaborazione, stagionali o di apprendistato.
L’agevolazione prevede una deduzione del 120% dei costi del lavoratore per le nuove assunzioni a tempo indeterminato. Questa deduzione può salire al 130% se l’assunzione riguarda categorie di lavoratori considerate più vulnerabili, come giovani, donne in determinate condizioni o persone con disabilità.
Le modalità precise per richiedere il bonus saranno chiarite dal decreto attuativo, previsto entro la fine del 2023. Tuttavia, è probabile che la procedura di richiesta seguirà la prassi consueta per questo tipo di agevolazioni, con la possibilità di applicare lo sconto attraverso la denuncia UNIEMES.
Il Bonus più assumi meno paghi è compatibile con altre agevolazioni previste per il 2024, come la Decontribuzione Sud, un esonero contributivo del 30% per le aziende del Mezzogiorno, e il Bonus NEET, dedicato all’assunzione di giovani che non studiano né lavorano.
Il Bonus più assumi meno paghi rappresenta un’importante opportunità per le imprese italiane che desiderano espandere il proprio organico e, al contempo, beneficiare di rilevanti sgravi fiscali. Con un’adeguata pianificazione e conoscenza delle condizioni necessarie, le aziende possono sfruttare al massimo questa misura per favorire la crescita e lo sviluppo occupazionale nel paese.
Per ulteriori dettagli e aggiornamenti, si consiglia di consultare le risorse ufficiali non appena saranno disponibili le normative attuative.
Il Bonus più assumi meno paghi è specificamente rivolto alle assunzioni a tempo indeterminato, e non tutte le tipologie di contratti possono beneficiare di questa agevolazione. In particolare, non possono ottenere il bonus le seguenti categorie di contratti:
Questi limiti sono stabiliti per garantire che l’incentivo fiscale sia riservato alle assunzioni stabili e a lungo termine, favorendo così la crescita sostenibile dell’occupazione.
Non ci sono limiti di età specifici per l’assunzione e l’ottenimento del Bonus più assumi meno paghi. Questo incentivo è rivolto a tutte le assunzioni a tempo indeterminato, indipendentemente dall’età dei lavoratori assunti.
Tuttavia, ci sono condizioni che possono incrementare il valore del bonus. Ad esempio, l’assunzione di giovani sotto i 35 anni, donne in particolari condizioni, o persone appartenenti a categorie svantaggiate può portare a un aumento della deduzione fiscale fino al 130% dei costi del lavoro.
Pertanto, mentre l’età non è un fattore limitante per l’accesso al bonus più assumi meno paghi, alcune categorie di età e condizioni specifiche possono rendere l’incentivo più vantaggioso per le aziende.