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Bonus mamme 2025: proposta per autonome e partita IVA
05 Set 2024 16:50

Il “Bonus mamme” continua ad evolversi, con nuove proposte che potrebbero estendere le agevolazioni anche alle lavoratrici autonome e con partita IVA. Il 2024 ha già visto importanti benefici per le madri lavoratrici dipendenti, e il 2025 potrebbe segnare un passo avanti significativo per le lavoratrici autonome con figli. In questo articolo, approfondiremo le caratteristiche di queste agevolazioni, i requisiti necessari per accedervi e cosa ci si può aspettare per il prossimo anno.

Bonus mamme: un sostegno crescente per le lavoratrici autonome

Il Bonus mamme è tradizionalmente un insieme di agevolazioni finanziarie e contributi destinati alle neomamme. Tuttavia, fino ad ora, queste misure hanno principalmente beneficiato le lavoratrici dipendenti, lasciando in una posizione più svantaggiata le lavoratrici autonome e con partita IVA.

Novità 2024: bonus per le lavoratrici autonome e con partita IVA

Nel 2024, una delle principali novità è stata l’introduzione di un bonus per le mamme lavoratrici autonome e con partita IVA. Questa nuova misura è stata concepita per fornire un supporto finanziario a quelle donne che, pur non avendo un lavoro dipendente, affrontano le sfide della maternità senza le stesse tutele previste per le altre categorie lavorative.

Verso il 2025: estensione del bonus mamme anche alle lavoratrici con partita IVA e autonome

Il governo italiano sta valutando di estendere ulteriormente il Bonus mamme nel 2025. La proposta in discussione riguarda l’esenzione dal pagamento dei contributi previdenziali, una misura già attiva nel 2024 per le madri lavoratrici dipendenti del settore privato o pubblico. Questa agevolazione ha già portato aumenti in busta paga che variano tra 110 e 200 euro circa al mese.

Estensione del bonus anche alle autonome con figli

Secondo le prime anticipazioni sulla Legge di Bilancio 2025, il governo sta valutando la possibilità di estendere questa misura anche alle lavoratrici autonome e alle donne imprenditrici con partita IVA, ma con almeno due figli.

Cosa prevede la proposta di legge 2025:

  • Requisiti: Le beneficiarie dovranno essere lavoratrici autonome o libere professioniste con partita IVA e avere almeno due figli. Per chi ha due figli, il più giovane deve avere meno di 10 anni; per chi ha tre o più figli, il più giovane deve avere meno di 18 anni.
  • Esclusione di requisiti reddituali: Al momento, non si esclude che possano essere introdotti specifici requisiti reddituali per restringere la platea delle beneficiarie.
  • Modalità di applicazione: Il bonus funzionerebbe come una decontribuzione, ovvero uno sconto sui contributi previdenziali che le lavoratrici autonome dovrebbero normalmente versare. Questo alleggerirebbe il carico fiscale, incrementando il reddito netto delle beneficiarie. La misura sarebbe applicata direttamente al momento della dichiarazione dei redditi.

Come funzionerà il Bonus mamme per autonome e partite IVA

Il bonus per le lavoratrici autonome e con partita IVA, se approvato, sarebbe un’importante agevolazione per le mamme lavoratrici in proprio. La decontribuzione proposta permetterebbe alle madri di due o più figli di pagare meno contributi previdenziali, con un effetto immediato sulla loro capacità di spesa.

Dettagli sull’applicazione:

  • La misura sarà applicata direttamente nella dichiarazione dei redditi, riducendo l’importo dei contributi da versare.
  • Sarà l’INPS a chiarire i dettagli operativi una volta approvata la legge.

Questa proposta mira a ridurre le disparità tra lavoratrici dipendenti e autonome, offrendo un sostegno concreto alle mamme che gestiscono attività in proprio o lavorano come libere professioniste.

Ulteriori aggiornamenti e informazioni

Per rimanere aggiornati sulle novità relative al Bonus mamme 2025 e alle modalità di accesso, è consigliabile consultare regolarmente il sito dell’INPS e i principali portali di informazione economica. La Legge di Bilancio 2025 potrebbe introdurre ulteriori modifiche o confermare le anticipazioni attuali, quindi è essenziale seguire l’evoluzione normativa per non perdere eventuali opportunità di sostegno.


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