“Mezzo flop” per il bando per la realizzazione degli asili nido con i fondi del Pnrr. Lo rivela Il Sole 24 Ore che evidenzia come al Sud i comuni abbiano presentato in totale richieste per meno dei fondi a disposizione. Eppure le percentuali di frequenza degli asili nido è bassissima al Sud: in Calabria frequenta un asilo nido il 2,2% dei bambini fra 0 e 2 anni, il 3,2% in Campania e il 5,5% in Sicilia. Per fare un confronto in Emilia-Romagna il tasso è al 25,5%, in Umbria del 15,6%. Eppure queste due regioni sono state le uniche ad aver presentato progetti in eccesso rispetto ai fondi disponibili. Mentre in Sicilia i comuni avevano 300 milioni e ne hanno richiesti 71, in Campania 119 milioni di euro richiesti su 328 disponibili e in Calabria le richieste sono sotto il 50% delle risorse a disposizione. Il bando è stato adesso prorogato al 31 marzo 2022.
Un vero e proprio paradosso: a disposizione ci sono 2,4 miliardi di euro ma i progetto presentati hanno un valore totale per tutta l’Italia di 1,2 miliardi. A questi vanno aggiunti gli 1,1 miliardi di euro messi a disposizione nella legge di bilancio per le spese di gestione dei nuovi asili. Ecco allora che è arrivata la proroga della scadenza per la presentazione dei progetti.
Un problema che si è presentato analogo anche per altri bandi come quello per l’economia circolare dei rifiuti, per le periferie, per l’igiene urbana. Insomma, il Pnrr che è nato per ridurre i divari rischia di riproporli. Gli amministratori accusano le griglie troppo rigide per i bandi. Altri bandi su scuole e poli dell’infanzia hanno avuto maggiore successo anche se sommando le domande, spiega Il Sole 24 Ore, “Calabria, Campania e Sicilia restano abbondantemente sotto il target, mentre l’Emilia-Romagna lo supera di quattro volte”.