Lo scambio di fedi con mascherine e guanti: sono le nozze ai tempi del Coronavirus, celebrate a Foggia nella sala matrimoni del Comune. I due sposi, Ciro di 28 anni e Roberta di 30, sono entrambi militari dell’Aeronautica. Dopo due anni di amicizia e uno di fidanzamento, hanno coronato il loro sogno d’amore. I festeggiamenti sono rimandati a settembre quando, pandemia permettendo, celebreranno anche il matrimonio religioso.
Sull’altare in videochiamata
Per le restrizioni imposte dall’emergenza Covid, hanno potuto assistere alla funzione civile solo i due testimoni, mamma e papà della sposa: Sabrina e Antonio. Erano collegati in videochiamata da Napoli i genitori dello sposo: Gennaro e Nunzia. “Ti ho amato dal primo giorno e ho subito capito che eri tu la donna della mia vita”, ha detto Ciro mettendo al dito di Roberta la fede. Poi il sì e il rituale bacio degli sposi, con mascherina. Il pranzo nuziale è stato sostituito da un ricco primo preparato dalla mamma della sposa.
Sì a funerali e matrimoni ma con limitazioni
Il Comitato tecnico scientifico, con il decreto in vigore dal 4 maggio, prevede la ripresa dei funerali “con un massimo di 15 persone presenti e preferibilmente all’aperto” e anche dei matrimoni, in presenza solo degli sposi e dei testimoni di nozze, senza parenti. Per le messe, ha rimandato la decisione a dopo il 25 maggio poiché “la partecipazione dei fedeli alle funzioni religiose comporta allo stato attuale alcune criticità ineliminabili che includono lo spostamento di un numero rilevante di persone e i contatti ravvicinati durante l’eucarestia”.
La CEI in disaccordo con le nuove disposizioni
Il governo torna sui suoi passi e promette novità dopo la dura presa di posizione della Cei. La comunità episcopale italiana, sostiene di “vedere compromesso l’esercizio della libertà di culto”. “I Vescovi italiani non possono accettare di vedere compromesso l’esercizio della libertà di culto. Dovrebbe essere chiaro a tutti che l’impegno al servizio verso i poveri, così significativo in questa emergenza, nasce da una fede che deve potersi nutrire alle sue sorgenti, in particolare la vita sacramentale”. Una posizione che trova appoggio esplicito anche all’interno del Governo, come conferma la nota diffusa dal Ministro alle Pari opportunità e alla Famiglia Elena Bonetti: “La Presidenza del Consiglio prende atto della comunicazione della CEI e conferma quanto già anticipato in conferenza stampa dal Presidente Conte. Già nei prossimi giorni si studierà un protocollo che consenta quanto prima la partecipazione dei fedeli alle celebrazioni liturgiche in condizioni di massima sicurezza”.
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