Il blu del Mar Mediterraneo che diventa il colore di una rinascita all’insegna dell’integrazione e dell’inclusione sociale. Il teatro come opportunità di crescita umana e culturale per chi, sbarcando nella nostra terra crede in un futuro migliore.
La salvaguardia dell’ambiente come rispetto di sé e la didattica per annullare ogni barriera culturale, attraverso la conoscenza e la condivisione di esperienze tra persone di origini diverse che fanno parte di un unico sistema socio-culturale.
Sono questi i temi che hanno portato a battesimo il nuovo progetto “Pro/fundus-storie di un altro mondo” ideato e promosso dall’associazione culturale Isola Quassùd di Catania e vincitore – per la seconda volta – del bando “MigrArti 2017 sezione spettacolo” del ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo.
Un ricco programma di attività, incontri e laboratori che questa mattina (12 aprile) è stato presentato a Catania, durante la conferenza stampa presso la sede di Isola Quassùd: «Viviamo in una società ormai indifferente, dove si è perso il vero senso della vita della persona, bombardati da numeri vuoti, senza renderci conto che proprio dietro quei numeri ci sono sorrisi, desideri, sogni, storie che devono essere raccontate, ascoltate e salvate – spiega Emanuela Pistone, fondatrice regista e attrice di Isola Quassùd insieme ai ragazzi della sua compagnia Abdoulie Fatty, Mithat Aunir e Stefania Di Pietro – Pro/fundus parte proprio dalla volontà di voler riportare dalla profondità del nostro “mare”, inteso come simbolo della nostra coscienza, una visione costruttiva di un nuovo modello sociale fondato sull’interculturalità».
Il progetto premiato dal Mibact, già partito lo scorso 4 aprile nelle scuole e andrà avanti fino alla metà di luglio, è articolato in più aree: nei mesi di aprile/maggio si terranno una serie di incontri presso le scuole e centri di accoglienza del capoluogo etneo, tenuti dalla stessa Pistone e da Alessandro Cento (biologo marino e fondatore dell’associazione Ce.No.Ca) al fine di sensibilizzare l’integrazione attraverso l’educazione ambientale e le monumentali opere sommerse di Jason De Caires Taylor. Gli alunni potranno partecipare inoltre al concorso di idee “Favole dal profondo” realizzando storie, favole e disegni sul tema della rinascita e “cullate nel blu profondo”: gli elaborati più originali saranno poi raccolti in un opuscolo cartaceo a cura della Casa Editrice DueTreDue.
“I racconti del tè: miti del mare e altre storie” saranno sei incontri aperti al pubblico durante i quali artisti italiani e stranieri narreranno storie e leggende appartenenti alla mitologia occidentale e africana, legate al mistero del mare e della rinascita. Un’occasione per promuovere il piacere dell’ascolto di culture diverse in modo non convenzionale, attraverso la condivisione dei rituali del tè e del caffè.
Il laboratorio teatrale di narrazione condotto da Emanuela Pistone rappresenterà il filo conduttore di tutto il progetto e vedrà la partecipazione e collaborazione di artisti e operatori interculturali (Nawal Soufi, Sergio Fiorentino, Ramzi Harrabi, Luca Zarbano, Marta Blandini): due workshop teatrali con prove aperte al pubblico condotti da Christian Di Domenico e Mamela Nyamza; un laboratorio di scenografia e del riuso condotto da Elisabetta Censabella; una giornata di studio sui temi delle migrazioni e dell’integrazione.
Nel mese di giugno e di luglio “Blue-profundus” concluderà la rassegna con un doppio spettacolo: andranno in scena i protagonisti della Liquid Company sotto la direzione della stessa Emanuela Pistone in compagnia di artisti di fama nazionale come Andrea Beneventano (pianista jazz), Luca Zarbano (percussionista) e Mamela Nyamza (artista sudafricana). L’appuntamento finale sarà presso l’Osservatorio Astronomico Serralanave sull’Etna.
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