La strage dell’aereo DC-9 Itavia, abbattuto la notte del 27 giugno 1980, attende ancora una verità.
Nel 2009 Francesco Cossiga, allora presidente emerito della Repubblica, dichiarò: “C’era un aereo francese che si mise sotto il DC-9 Itavia e lanciò un missile per sbaglio.”
In questi giorni il giornalista Emmanuel Ostian, del francese Canal Plus, rilancia l’ipotesi di un coinvolgimento francese, in un documentario.
Ma la verità ancora non c’è, e sarà stata l’ultima notizia a spingere il papà di una bambina vittima a scrivere al presidente del Consiglio Renzi, per chiederla.
Lo rivela il sito di notizie Live Sicilia.
A scrivere è Roberto Superchi. “Caro Presidente, lei è giovane ma ha la fortuna già da qualche anno di essere padre. Anch’io avevo questa gioia, quando si è padre di una bambina stupenda. La mia Giuliana aveva 11 anni e quando l’ho persa stava venendo da me a Palermo, in aereo.”
La figlia di Superchi quella sera del 1980 viaggiava da sola nell’aereo Itavia, sorvegliata da una hostess che l’aveva in consegna. L’uomo scrive: “Mia figlia era accompagnata da una hostess ed aveva in mano la pagella appena ritirata a scuola.”
“Giuliana, con atri 80 cittadini italiani, non è mai arrivata a Palermo perché l’aereo fu abbattuto nel cielo di Ustica.”
Roberto Superchi conclude chiedendo a Renzi, innanzi tutto come padre, di fare il possibile e l’impossibile, per ottenere dai nostri alleati la verità su chi ha tolto la vita alla figlia.
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